Festung Krakau

Quando, nel 1772, le tre potenze europee Russia, Prussia e Austria effettuarono la prima spartizione della Polonia, sembrarono agire di comune accordo. Non è tuttavia un segreto che in politica valga sempre, in fondo, il principio della ‘fiducia limitata’.

Nel seguire tale principio gli Austriaci, vista la comunanza dei confini con la Prussia e la Russia, subito dopo l’annessione di Cracovia nel 1796 diedero avvio alla costruzione di un sistema di difesa che circondasse la città. I lavori, su larga scala, furono iniziati nel 1850 quando l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe I decise di trasformare la città in una fortezza. Naque così il Festung Krakau (la Fortezza di Cracovia), ovvero la più grande città-fortezza in questa parte d’Europa. Fu costituita da un gruppo di 176 strutture – forti, rifugi, cancelli, trincee, batterie, caserme, ospedali militari – disposte in una zona di oltre 500 chilometri quadrati lungo tre anelli che abbracciavano sia il territorio di Cracovia che le aree circostanti. Questi furono collegati da una rete di strade di raccordo volte a garantire una comunicazione efficiente, che dopo anni sarebbero divenute le principali arterie della città (ad esempio i circuiti delle vie Lubicz e Mogilska nonché delle vie Starowiślna e Wielicka).

Una parte delle strutture che costituivano la possente Fortezza di Cracovia fu distrutta. Sono sopravvissuti ai giorni nostri le fortificazioni austriache che cingono il colle del Wawel come anche i fortini disposti attorno al tumulo di Kościuszko, sulla Collina Lasoty (il fortino di San Benedetto a Podgórze), a Kleparz (il fortino ospita oggi un popolare club musicale) e sul Colle Sowiniec (nel fortino di Skała è attualmente ubicato l’Osservatorio Astronomico dell’Università Jagellonica). I singoli elementi delle fortificazioni pervenutici (in totale circa 100 diverse strutture militari) sono oggi collegati dal percorso pedonale e ciclabile denominato Sentiero della Fortezza di Cracovia (Szlak Twierdzy Kraków).

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